Nel caso in cui il proprietario non riesca ad avviare un dialogo costruttivo con l'inquilino moroso, oppure nel caso in cui l'inquilino non risponda al telefono o si neghi, prima di procedere giudizialmente con lo sfratto per morosità, può essere utile (anche se non è obbligatorio) fare un ultimo tentativo bonario di risoluzione della vertenza, mediante l'invio di una lettera raccomandata formale di sollecito di pagamento dei canoni e delle spese secondo la seguente traccia, alla quale ovviamente potranno essere apportate le modifiche ritenute più opportune.
Egregio Signor/ Gentile Signora_______
in qualità di proprietario dell'immobile sito in ______, da lei condotto in locazione in forza del contratto sottoscritto in data_______ rilevo che ad oggi non ha ancora provveduto al pagamento dell'importo di € ________ da Lei dovuto a titolo di canoni di locazione e spese con riferimento ai mesi di _______ .
La invito quindi a provvedere al pagamento dell'importo di € ______, entro e non oltre il termine di 10 giorni dal ricevimento della presente, avvisandola che, in mancanza di pagamento nel termine predetto, sarò costretto a adire giudizialmente nei suoi confronti, senza ulteriore avviso, anche mediante un procedimento di sfratto per morosità, con addebito di spese e di ogni ulteriore onere a suo esclusivo carico.
La presente vale a ogni effetto di legge, anche quale formale costituzione in mora.
Distinti saluti
Nel caso in cui, anche a seguito dell'invio della raccomandata con ricevuta di ritorno, l'inquilino non ritiri la raccomandata o non prenda contatti per provvedere al pagamento dei canoni arretrati, le intenzioni dell'inquilino appaiono chiare: la morosità dunque non è destinata a rientrare ma anzi ad accumularsi in modo esponenziale.
Conviene quindi non aspettare oltre e procedere immediatamente ad avviare la pratica di sfratto per morosità.